Mareggiate di cristallo su spiagge,
in barlumi di faro che alterna la
luce.
Mi vergogno
di parlare parole stasera.
Ho bisogno d’amore.
Aggancio il pensiero ad allora
lontano, alla casa su scoglio.
Al racconto
privato di storia che scrivi.
Lo scrivi.
Nella luce accarezzi
i miei sensi
ma nel buio riaccendi il mistero.
Fantasmi di cruda realtà.
Falesie in acute, dissonanti figure
trafiggono il cuore, seduta e reale.
Tante onde di schiuma biancastra
e le forti emozioni spostate.
E nuvole.
Nuvole dentro.
Nell’attesa sorpresa
di te.
Ma tu scrivi una pena,
nella notte in tempesta.
E nel cuore che è mio,
c’è una penna che scrive quell’acqua
lontana
di spessa materia.